Molto prima dell’esplosione della Food Art, il cibo nell’arte è sempre stato rappresentato in varie forme. Fra banchetti e nature morte, nel corso dei secoli, tanti artisti ci hanno regalato veri e propri capolavori, e ci hanno anche fornito preziose informazioni su come si mangiava in passato e quali fossero gli alimenti più diffusi. A noi di Ghiott l’aspetto dell’alimentazione nell’arte che interessa di più riguarda ovviamente i biscotti.
Inauguriamo così la nostra piccola rubrica Ghiott su “Il biscotto nell’arte”, che vuole investigare come dai fiamminghi alla pop art, dalla pittura al cinema, le arti visive ci hanno raccontato il più piccolo e il più dolce conforto quotidiano. In questa pagina parleremo di:
– Picasso
– Beert Osias, specialista fiammingo in nature morte
– Christian Berentz, un pittore tedesco a Roma
– Cristoforo Munari, un riscoperto pittore italiano
– Luigi Monteverde, il “Raffaello dell’uva” svizzero
Capolavori di natura morta con biscotti da gustare con gli occhi…
1. Pablo Picasso – Natura morta con biscotti
Si parte proprio con lui, Picasso, che dipinse questo quadro nell’estate del 1924 nel sud della Francia. Lo stile è decisamente il suo, ma la composizione della natura morta con biscotti si rifa a una lontana tradizione che risale ai pittori fiamminghi del Seicento. Provate a indovinare quali sono i biscotti…
Collezione privata. © Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS) New York
2. Beert Osias – Natura morta con astice
Squisitezza estetica e gastronomica con il pittore fiammingo specialista in nature morte, Beert Osias. I biscotti qui lasciano il primo piano all’astice, e a un piatto di dolcetti di varia forma, misti a piccoli e bianchi confetti: segno che questo è un pranzo nuziale. Ma nell’angolo in basso a destra, ci sono due bisotti: anzi, uno dei due è mangiato a metà. Sono riconoscibili dalla forma allungata e dal colore chiaro, e ricordano proprio i pallidi biscotti impilati a torretta, nel piatto di Picasso…
Bruxelles, Museo Reale di Belle Arti del Belgio
3. Christian Berentz – Natura morta con cristalli e piatto di biscotti
Ed eccoli qua i biscotti di Picasso, di forma allungata e impilati sul vassoio d’argento che ne sottolinea la prelibatezza. Fra XVII e XVIII secolo, infatti, i biscotti erano una raffinatezza destinata ai palati sofisticati. La ricercatezza delle forme di bicchieri e bottiglie di cristallo ci rivela il contenuto di vino dolce o rosolio, liquori di accompagnamento per i biscotti. Un po’ come accade ancora oggi con in nostri Ghiottini, da gustare inzuppati nel vinsanto
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica
4. Cristoforo Munari – Natura morta
Cristoforo Munari si specializza in nature morte, un genere perfetto per i palazzi nobiliari di Roma e Firenze, dove opera a cavallo fra Sei e Settecento. L’artista porta la definizione a un punto tale, da farci percepire perfino i
profumi dei suoi quadri. I biscotti in questo caso sono sul vassoio accanto a un succoso e rosso cocomero. Da notare il dettaglio del biscotto inzuppato nel liquore, in un bicchiere di vetro delicatissimo.
Roma, Camera dei Deputati
5. Luigi Monteverde – Natura morta con dolci e biscotti
Il pittore svizzero dipinse questo capolavoro nel 1884. Monteverde, specialista in nature morte, venne definito esageratamente dai suoi contemporanei il “Raffaello dell’uva”, per il modo di catturare la luce e la cura del dettaglio, particolarmente eccezionali nella raffigurazione di splendide ciocche d’uva. Ma anche con i biscotti e i dolci non scherzava…
Collezione privata. © Dobiaschofsky Auktionen, Berna
Si ringrazia Silvia Malaguzzi per tutte le preziose informazioni fornite.