Il pranzo della domenica resiste a tutte le mode, e per un italiano su due resta un rito da celebrarsi all’insegna della convivialità familiare e della tradizione gastronomica. È l’Accademia Italiana della Cucina, che in uno studio di qualche anno fa, rivela la passione degli italiani per questo cerimoniale amato e diffuso da Nord a Sud, e ben radicato presso tutti gli ambienti e le classi sociali che compongono nostra popolazione.

Cosa si mangia la domenica in famiglia a pranzo?
Incredibile ma vero, il menù del pranzo domenicale è più o meno lo stesso di 50 anni fa, dappertutto, con piccole varianti regionali, certo, ma il succo non cambia molto. Agli italiani la domenica piace mangiare antipasto con crostini e affettati, pastasciutta, arrosto, e dolce. Lo studio dell’Accademia Italiana della Cucina rivela inoltre che una larga percentuale predilige piatti preparati con ingredienti locali, evitando cibi precotti o congelati. Ma sono soprattutto le ricette tradizionali, “della nonna”, o “di famiglia” a fare la parte del leone, lasciando poco spazio a piatti innovativi, tratti da ricettari recenti o ispirati da trasmissioni tv.

Cosa si mangia a pranzo la domenica in Toscana?
Tanto per cominciare, il pranzo in toscana si dice desinare, come ci racconta anche il Vocabolario Treccani.

finocchionaAntipasto toscano
Se di antipasto con crostini si deve parlare, è ovvio che i crostini sono i celeberrimi crostini neri, cioè i crostini fatti con i fegatini di pollo.
Quanto agli affettati, in Toscana ce ne sono da benedire e santificare: a partire dal Prosciutto del Pratomagno, al Prosciutto di Grigio del Casentino, al salame di cinta, fino all’immancabile e toscanissima finocchiona, che come racconta l’Accademia della Crusca, è “il nome che si dà in Firenze a una specie di mortadella fatta delle carni meno fini del porco e drogata con seme di finocchio”. Quando la finocchiona è particolarmente pregiata e meno stagionata, assume la caratteristica struttura morbida che si sfalda al momento del taglio col coltello, e prende il nome di sbriciolona.

pappardelle al cinghialePappardelle al sugo…
Segue naturalmente il primo piatto, che è quasi sempre una pasta al sugo. La tradizione venatoria della Toscana, fa sì che il ragù domenicale sia talvolta preparato non tanto con carne di manzo, ma con il cinghiale o la lepre. In alternativa, se la caccia non è praticata in famiglia, ecco correre in soccorso il delizioso coniglio, con le immancabili pappardelle al sugo di coniglio, da farsi rigorosamente in bianco.

 

 

Arista
Come secondo si può riproporre la carne in umido che si è usata per condire la pasta, ma dato che il piatto forte del pranzo domenicale è sempre l’arrosto, l’àrista, con l’accento sulla prima “a”, è senz’altro la regina degli arrosti della cucina toscana. È la parte della schiena del maiale che si taglia con l’osso o senza, aromatizzata con aglio e rosmarino e cotta in forno. Accompagnata sempre con patate arrosto.

E cosa c’è come dolce?
Il tradizionale fine pasto del tipico pranzo domenicale toscano sono naturalmente i cantuccini alle mandorle da inzuppare nel vinsanto: i Ghiottini.

 

 

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